Hero

Rinvio obblighi CSRD: Opportunità o ritardo? Le imprese devono fermarsi o accelerare?

2025-04-15

Il panorama normativo odierno: cosa c'è da sapere?

A fine febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato il pacchetto “Omnibus I”, con l'obiettivo di ridurre gli oneri di rendicontazione e rafforzare la competitività, pur mantenendo gli obiettivi strategici del Green Deal.

In tale contesto, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta “Stop the clock”, che rinvia le seguenti scadenze normative:

  • Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD): gli Stati membri avranno un anno in più per recepire le disposizioni nella legislazione nazionale. Lo stesso rinvio riguarda le imprese UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, così come le aziende non UE con fatturato nell'UE superiore a tale soglia.
  • Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD): le grandi imprese con più di 250 dipendenti o un fatturato superiore a 40 milioni di euro (c.d. seconda ondata) dovranno fornire per la prima volta informazioni sulle loro misure sociali e ambientali nel 2028, anziché nel 2026. Le PMI quotate (c.d. terza ondata) forniranno tali informazioni nel 2029.

Sostenibilità volontaria: un’opportunità da cogliere?

Il pacchetto “Omnibus I” sottolinea l'importanza della dichiarazione volontaria di sostenibilità per le imprese non soggette agli obblighi di rendicontazione obbligatoria. La Commissione Europea prevede di pubblicare una raccomandazione sulla rendicontazione di sostenibilità volontaria, in attesa dell'adozione di un atto delegato dedicato, basata sugli standard VSME elaborati da EFRAG e pubblicati a dicembre 2024.

Il rinvio concesso dallo "Stop the clock" rappresenta una leva strategica per le aziende che desiderano migliorare la propria resilienza in un contesto economico incerto. Le tematiche ambientali, sociali e di condotta aziendale, oggetto della dichiarazione volontaria di sostenibilità, offrono alle imprese l'opportunità di adottare scelte aziendali più consapevoli, cogliere nuove opportunità di business e rafforzare la propria posizione nel mercato.

Questi sviluppi a livello europeo si inseriscono in un contesto più ampio, dove anche a livello nazionale sono state adottate iniziative mirate a supportare le piccole-medie imprese nella transizione verso pratiche più sostenibili.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (di seguito, MEF) ha istituito un Tavolo per il coordinamento sulla finanza sostenibile, con l’obiettivo di supportare le PMI italiane nella raccolta di informazioni sulla sostenibilità, seguendo un principio di proporzionalità legato alla dimensione dell’impresa. A seguito della consultazione avviata nell’agosto 2024, il Tavolo ha pubblicato nel dicembre 2024 una versione aggiornata con l’obiettivo di fornire un modello di riferimento per la standardizzazione delle informative di sostenibilità. Questo modello è progettato per supportare le imprese nella comprensione e gestione delle tematiche ambientali, sociali e di governance, facilitando così un approccio più strutturato alla sostenibilità.

Adottare una dichiarazione volontaria di sostenibilità porta diversi vantaggi per le PMI:

  • Miglior accesso a finanziamenti: le imprese possono beneficiare di condizioni più favorevoli e costi ridotti.
  • Accesso prioritario a incentivi: le PMI potrebbero avere la possibilità di ottenere agevolazioni e incentivi in modo più rapido.
  • Migliore gestione dei rischi: raccogliere dati sulla sostenibilità consente di pianificare meglio gli investimenti e monitorare i rischi.
  • Maggiore resilienza: le imprese migliorano la loro capacità di gestire gli impatti derivanti da shock energetici e ambientali.
  • Rafforzamento della reputazione aziendale: una maggiore trasparenza e attenzione alla sostenibilità può migliorare l’immagine dell’impresa nel mercato, incrementando la fiducia dei consumatori.

Questi benefici rendono la dichiarazione volontaria di sostenibilità una scelta strategica per le PMI che desiderano migliorare la loro competitività e resilienza nel lungo periodo.

Technesthai, con il suo prodotto per la pianificazione finanziaria - Dynamic Business Planner (DBP) - ha attivato il modulo Dynamic Sustainability Report con l’obiettivo specifico di facilitare la PMI nella rendicontazione ESG: il modulo incorpora già la possibilità di creare un report di sostenibilità allineato alla metodologia MEF e conforme alla normativa europea, oltre ad attivare piani di investimento specifici per migliorare la performance ESG.

Visita la nostra pagina Prodotti per scoprire di più.